Il paesaggio del Lazio, frutto di una storia agricola plurimillenaria, è fortemente caratterizzato dall’estesa presenza di colture agrarie diversificate che danno luogo ad un [b]mosaico territoriale[/b] finemente articolato e di rara bellezza.
In numerose aree della regione, sopratutto in quelle a prevalenza collinare, è spesso l'[b]olivo[/b] a rappresentare l’elemento unificatore del paesaggio ed a costituire, oltre ad una preziosa risorsa economica, anche un vero e proprio [b]baluardo contro la perdita di terreno agricolo[/b] dovuta alla speculazione o al dissesto idrogeologico, soprattutto grazie al suo carattere di coltura arborea pluriennale e permanente.
Negli ultimi anni – tuttavia – si sono verificati anche nel Lazio numerosi casi di [b]abbandono colturale[/b] degli oliveti, causati principalmente dalla scarsa convenienza economica al loro mantenimento e dal progressivo venir meno delle generazioni più anziane che per tanti anni hanno prodigato le loro cure a questo patrimonio.
Tale fenomeno spesso prelude ad [b]espianti[/b], [b]incendi[/b] e [b]diffusione di pericolose patologie[/b] che possono colpire anche gli oliveti limitrofi.
Il risultato finale di questo processo rischia di essere dunque – oltre ad un [b]grave danno economico[/b] al comparto agricolo ed alla produzione interna di olio extra vergine – anche la [b]compromissione della stabilità[/b] dei nostri versanti collinari, la [b] perdità di identità[/b] del nostro paesaggio agrario tradizionale, la [b]banalizzazione degli scenari[/b] e l'[b]erosione della biodiversità[/b] vegetale della regione.
La [b]difesa di questo patrimonio[/b] paesaggistico, biologico, produttivo, storico e culturale, costituisce una delle priorità di [b]OP LATIUM[/b] che, grazie alle specifiche competenze dei propri tecnici e del proprio personale, opera per il [b]recupero degli oliveti abbandonati[/b] mediante interventi di ricostituzione e di rimessa in produzione.
In particolare, il primo intervento che si rende necessario in caso di [b]recupero[/b] di alberi di olivo ai quali siano mancate per anni le giuste cure colturali, è la [b]ripulitura[/b] dei fusti, delle chiome e dei pedali dalle piante infestanti quali edere e rovi e la [b]potatura di ricostituzione[/b] delle chiome, finalizzata a ridurne altezza e dimensioni, favorirne l’areazione, eliminare polloni, rami e branche sovrannumerari o malati, stimolarne l’attività vegetativa, modificarne la forma di allevamento (potatura di riforma) per rendere più agevoli i successivi interventi agronomici, in particolare la raccolta e la potatura.
Le foto che seguono mostrano uno degli interventi di recupero svolti da OP LATIUM in un oliveto in Sabina, con evidenza delle condizioni di degrado dell’impianto prima dell’intervento.