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Questa mattina a Roma l’assemblea dei soci ha rieletto all’unanimità [b]David Granieri[/b] alla presidenza di UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano. Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato anche il consiglio di amministrazione del Consorzio.
Granieri, classe 1979, imprenditore agricolo, ricopre la carica di presidente di Unaprol dal 2014 ed è attualmente vice presidente nazionale e presidente della Federazione Regionale Lazio di Coldiretti. UNAPROL riunisce oggi 56 organizzazioni di produttori attive in tutte le regioni olivicole italiane e rappresenta oltre il 60% del settore nel Paese. Le imprese coinvolte nelle sue attività sono oltre 270 mila, per un totale di oltre 300 mila ettari in produzione di oli extra vergine di oliva ed olive da tavola di qualità. Da sempre impegnato in numerosi progetti realizzati con il sostegno dell’Unione Europea, il Consorzio opera inoltre per il miglioramento ambientale dei sistemi di coltivazione e produzione, per il miglioramento della qualità dell’olio EVO e per la diffusione della cultura dell’olio e delle olive da tavola.

“[i]Ringrazio di cuore tutti i soci di UNAPROL per la riconfermata fiducia.[/i] – dichiara Granieri – [i]Oggi più che mai abbiamo di fronte a noi un grandissimo lavoro da fare per rilanciare l’olivicoltura italiana. Stimiamo che l’emergenza coronavirus abbia provocato al settore perdite per 2 miliardi di euro a causa della chiusura forzata e della difficile ripartenza di bar, ristoranti e agriturismi, degli ostacoli alle esportazioni e dell’azzeramento delle presenze turistiche. Al tempo stesso i prezzi pagati ai produttori sono crollati del 44%, i valori più bassi mai registrati dal 2014 e questo a causa dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio spagnolo delle campagne precedenti, spesso spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio. Il risultato? Gravissimi danni economici e d’immagine per i produttori italiani.
Abbiamo richiesto l’attivazione di strumenti innovativi a favore del comparto olivicolo e siamo a fianco di Coldiretti con un pacchetto di misure straordinarie a sostegno delle imprese agricole e dei frantoi che operano in filiera corta, quelle oggi maggiormente a rischio, con lo sblocco immediato delle risorse già stanziate per l’ammodernamento della filiera olivicola. Ma la liquidità non basta. Occorrono meccanismi di flessibilità, sostegno massiccio alle esportazioni ed un piano straordinario di comunicazione sull’olio che è da sempre un simbolo trainante di tutto l’agroalimentare Made in Italy. Gli oli di oliva non sono tutti uguali, fra le sfide che ci attendono c’è quella di insegnare ai consumatori a riconoscere e scegliere la qualità e supportare sempre le imprese che la perseguono.
Pretenderemo una revisione della classificazione degli oli che preveda maglie più strette e garantisca la definizione di “extra vergine” solo agli oli di oliva di qualità: non possiamo competere su un mercato falsato, anche se questo dovesse comportare per il nostro Paese scelte durissime, come l’uscita dal COI. Fondamentale sarà il nostro rapporto diretto con i consumatori, anche al fine di diffondere e promuovere la cultura dell’olio in collaborazione con Evoo School Italia: la giusta percezione della qualità diventa mercato. Potenzieremo e daremo più strumenti operativi alle tante strutture territoriali associate e lavoreremo per influenzare positivamente i mercati a favore delle imprese olivicole italiane, mediante la richiesta di adottare meccanismi come il pegno rotativo ed il potenziamento degli stoccaggi.[/i]”