Pubblichiamo il testo di un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali da parte di un gruppo di senatori in merito alle difficili condizioni dell’olivicoltura laziale e toscana di quest’anno.
[b]INTERROGAZIONE urgente a risposta orale[/b]
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
PREMESSO CHE
– le condizioni climatiche della primavera e dell’estate 2014 sono risultate molto avverse, con forte eccesso di precipitazioni rispetto alle medie storiche, per l’annata olivicola in corso, con particolare riferimento alle Regioni dell’Italia centrale, determinando danni alla produzione di rilevante entità;
– ai problemi derivanti dalla ridotta fioritura delle piante si è assommata una presenza notevolmente incrementata di alcune fitopatologie, a partire dalla mosca olearia e dal cosiddetto “occhio di pavone”, i cui effetti possono incidere negativamente anche sui parametri di qualità delle produzioni olearie;
– nella Regione Toscana, in particolare nelle province di Firenze e Prato, il calo produttivo si attesta attorno al 60-70% rispetto alla scorsa annata, con il rischio che il danno si trasmetta a catena a tutta la filiera degli oli a denominazione d’origine protetta, prodotti di notevole impatto economico per il comparto agroalimentare toscano, esportati nel mondo;
– nella Regione Lazio, le aziende olivicole censite (fonte ISTAT) nel territorio ricadente nella zona di produzione dell'”Olio extravergine di oliva Sabina DOP” (32 comuni nella provincia di Rieti e 12 nella provincia di Roma) sono oltre 10.000 e con una SAU (Superficie Agricola Utilizzata) di oltre 12.000 ha, con una superficie media aziendale superiore all’ettaro e a queste vanno aggiunte le miriadi di piccolissimi produttori, la cui produzione è integrativa a redditi derivanti da altro lavoro, e, secondo dati forniti da Coldiretti e Copagri di Rieti, avrebbero sofferto un calo produttivo con picchi fino all’80%;
– dai dati del “Programma di Sviluppo Rurale 1007/2013 del Lazio Asse IV Leader” allegata alla determinazione AO612 del 1 febbraio 2011 della Regione Lazio, si evince come l’olivicoltura (33,98% della SAU, con picchi di oltre il 60% in alcuni comuni) sia una, se non la maggiore fonte di reddito dell’area;
– il brusco calo produttivo in così vaste aree delle Regioni interessate potrebbe di fatto facilitare fenomeni di contraffazione degli oli, con importazioni di prodotto di scarsa qualità e dubbia provenienza;
– le imprese interessate sono gravemente esposte al rischio finanziario connesso al calo produttivo e potrebbero trovarsi a fronteggiare, già all’inizio del 2015, problemi di carenza di liquidità;
– l’olivicoltura è purtroppo già interessata da fenomeni di abbandono produttivo ed espianto per ridotta redditività, con effetti negativi a catena sul paesaggio e sulla tutela del suolo;
CHIEDE
– se non ritenga necessario ed urgente predisporre un intervento straordinario nella Legge di stabilità per il 2015 a sostegno dell’olivicoltura nelle Regioni maggiormente danneggiate dal clima e dalle patologie in corso, come già disposto nella scorsa Legge di stabilità in relazione alla diffusione della fitopatologia determinata dalla “xylella”;
– non ritenga necessario procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza per le avversità riscontrate nella stagione in corso per la produzione olivicola, come già richiesto dalla Regione Toscana;
– quale percorso e quali risorse intenda individuare per l’attuazione del Piano nazionale olivicolo-oleario, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 29/04/2010;
– se non ritenga necessario ed urgente rafforzare, anche in relazione al calo produttivo determinatosi nella stagione in corso, i controlli concernenti la tracciabilità degli oli d’oliva, al fine di prevenire ulteriori fenomeni di contraffazione in danno della filiera nazionale;
[i]Sen. Alessia Petraglia
Sen. Massimo Cervellini
Sen. Loredana De Petris
Sen. Giovanni Barozzino
Sen. Giuseppe De Cristofaro
Sen. Luciano Uras
Sen. Luis Alberto Orellana
Sen. Paola De Pin
Sen. Marino Mastrangeli[/i]