Abolire il panel test, ovvero l’analisi sensoriale dell’olio vergine ed extravergine, significherebbe non solo spianare la strada a truffe e inganni, ma distruggere parte integrante della storia e della cultura di un prodotto simbolo del made in Italy.
Così [b]David Granieri[/b], presidente di Unaprol e di OP LATIUM, contesta l’idea del Consiglio Oleicolo Internazionale di proporre l’abolizione del panel test per la classificazione degli oli, questione in discussione il 19 e il 20 febbraio in un incontro organizzato a Madrid, sede del Coi.
“[i]L’idea del Consiglio Oleicolo Internazionale di proporre l’abolizione del panel test per la classificazione degli oli è una follia che va esattamente nella direzione opposta rispetto allo sviluppo della qualità nel settore olivicolo.
Si tratta infatti di uno strumento unico, su cui l’Italia ha investito per prima intuendone importanza e potenzialità, che rappresenta un pilastro imprescindibile nel processo di tutela di produttori e consumatori.[/i]
[i]Abolire il panel test significherebbe non solo spianare la strada a truffe e inganni, ma anche distruggere parte integrante della storia e della cultura di un prodotto simbolo del made in Italy. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile e avrebbe conseguenze disastrose per la nostra olivicoltura. Per questo è necessaria una mobilitazione che veda scendere il campo la politica al fianco del mondo associativo per una battaglia che non ci possiamo permettere di perdere. Non solo. In un’ottica di valorizzazione della distintività e della qualità auspichiamo con decisione anche l’estensione del sistema SIAN a livello europeo[/I]”.