La mattina del 28 marzo, presso lo stabilimento OP LATIUM Colli Sabini di Palombara Sabina, i rappresentanti di oltre 60 aziende agricole del Lazio hanno sottoscritto alla presenza del notaio l'accordo che darà vita al Progetto di Filiera Organizzata di cui OP LATIUM si è costituita capofila.

L'accordo, redatto ai sensi del Bando Pubblico della Sottomisura 16.10.1 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lazio, ha lo scopo di implementare e diffondere i regimi di qualità (DOP, BIO, SQNPI) in olivicoltura adottando anche requisiti di sostenibilità ambientale, economica e nutrizionale con il fine di applicare sull’intera filiera un unico approccio alla sostenibilità, condiviso e comunicabile così da rispondere alle sempre maggiori richieste dei consumatori e valorizzare le produzioni virtuose di olive da olio ed olive da mensa.

I punti cardine intorno ai quali è stato costruito il progetto sono i seguenti: formazione delle aziende agricole all'applicazione delle pratiche agronomiche e di difesa fitosanitaria proprie dei regimi di qualità, possibilità per le stesse aziende di utilizzare gratuitamente un sistema informatico di supporto D.S.S. (Decision Support System) dedicato, supporto da parte dello staff tecnico di OP LATIUM e realizzazione di un sistema di commercializzazione che sappia valorizzare adeguatamente le produzioni di qualità.

L'integrazione della fase di produzione primaria con quella di trasformazione, confezionamento e vendita e l'allargamento del concetto di filiera organizzata mediante il coinvolgimento di aziende non solo esclusivamente olivicole, costituiscono l'elemento caratterizzante del progetto, che vede fra i partecipanti anche un’azienda florovivaistica che fornirà il materiale vegetale necessario a valorizzare le cultivar locali ed un'azienda dotata di impianto a biogas, per il recupero virtuoso di sottoprodotti e scarti di lavorazione.

"L'organizzazione delle aziende a livello di filiera, " - dichiara il Presidente David Granieri - "soprattutto se fondata su un coinvolgimento aperto a più settori del mondo agricolo, costituisce la migliore risposta da dare al territorio per valorizzare le produzioni locali e massimizzare il valore aggiunto destinato al settore primario. Fare rete vuol dire condividere conoscenze, competenze e pratiche virtuose, e questo è essenziale se si vuole perseguire l'obiettivo di un'agricoltura davvero sostenibile: sostenibile per l'ambiente, sostenibile per la società, sostenibile per le aziende agricole. "

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