E’ la drammatica fotografia scattata da Coldiretti sulla campagna olivicola in via di conclusione, fortemente penalizzata dall’anomalo andamento climatico e dall’attacco di fitopatie che, mai come quest’anno, hanno compromesso il raccolto di uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura reatina e laziale. Un andamento del raccolto a macchia di leopardo che vede in alcune aree una perdita fino al 90% della produzione con alcune zone della provincia che sono ora in ginocchio e le cui conseguenze si ripercuoteranno sull’intera filiera; ci potrà essere il rischio di perdite di mercato e di fidelizzazione del cliente a vantaggio di oli di Paesi come Tunisia, Grecia e Spagna. "Il momento è molto difficile - afferma Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti di Rieti - il calo della produzione è innegabile e come organizzazione più rappresentativa, abbiamo l’obbligo e il dovere di sostenere il settore, le aziende e gli operatori addetti, accompagnandoli in questa fase che ci auguriamo essere comunque transitoria perchè causata da un evento eccezionale. Affrontare il problema guardandolo in faccia e con grande onestà è per tutti, istituzioni, imprese e cittadini, un gesto di serietà che deve partire dalla lotta alla contraffazione e da una maggior trasparenza nei confronti dei consumatori. L'olio è infatti il prodotto di maggior prestigio che la nostra terra ci regala, è il simbolo del nostro territorio, della cultura di un popolo che da generazioni coltiva l'olivo con pazienza, cura e dedizione.
Analoga situazione drammatica è vissuta dal comparto delle castagne dove, con un calo del 90% del raccolto sulle montagne reatine e in tutto il Lazio, si è verificato per la prima volta nella storia, il sorpasso delle importazioni dall’estero che hanno superato in quantità la produzione Made in Italy portando così sulle tavole autunnali degli italiani più castagne straniere che nostrane. Tale criticità nasce anch’essa da un andamento climatico sfavorevole ma soprattutto dagli attacchi provocati dall’insetto killer del castagno “Cinipide galligeno del castagno” arrivato in Italia dalla Cina che hanno provocato il crollo della produzione nazionale con tagli del 90% rispetto agli anni precedenti l’infestazione.
Chiederemo alla Regione - conclude Battistelli - di dichiarare lo stato di calamità naturale e prevedere misure di sostegno alle imprese del settore che sopportano danni ingentissimi con l’obiettivo almeno di ottenere una «esenzione contributiva, per un anno, per le aziende» e coinvolgeremo in questa nostra azione Governo, Regione, parlamentari e consiglieri regionali del territorio e tutti i Comuni perché si facciano portavoce di questa situazione critica e sollecitino provvedimenti di tutela". È bene ricordare che oggi l’unica soluzione per essere rimborsati, anche se solo in parte, dai danni delle avversità atmosferiche o dalle fitopatologie sono le assicurazioni agevolate attivabili attraverso il Condifesa Lazio e per le quali è anche possibile richiedere un contributo attraverso la domanda unica PAC.

[Coldiretti Rieti]

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