Il gelo siberiano che la scorsa settimana ha investito l'Italia ha danneggiato anche il settore olivicolo. Le verifiche sull'entità dei danni sono in corso ma, secondo le stime effettuate, sono a rischio circa 25 milioni di ulivi, con una mancata produzione il prossimo anno per un valore intorno ai 30 milioni di euro.
Conseguenze destinate a incidere anche nel lungo periodo poiché occorrono anni prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre.
Ci siamo già attivati scrivendo al Ministero delle politiche agricole per chiedere un intervento a sostegno delle imprese, anche attraverso il rifinanziamento del piano olivicolo nazionale – spiega il presidente David Granieri, - La stagione non è ancora iniziata e per molti olivicoltori la situazione è già critica con gemme bruciate dal gelo, caduta copiosa delle foglie, corteccia spaccata e costi lievitati. Purtroppo si tratta di fenomeni che, a causa dei cambiamenti climatici in atto, si ripetono sempre più frequentemente devastando anni di duro lavoro e sacrifici. Per questo è necessaria una profonda modifica a livello strutturale che non può prescindere dal riconoscimento del ruolo decisivo degli imprenditori agricoli nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali. E’ necessario riuscire a salvaguardare un prodotto simbolo del made in Italy e assicurare il reddito agli agricoltori”.

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